ALL. NR. 92) PER NOTIZIA BERLINGUER ODIAVA LA URSS TANTO CHE I "COMUNISTI SOVIETICI" TENTARONO DI UCCIDERLO NEL '73 A SOFIA !
LA VERGOGNA DEL P.C.I. è stata quella di essere stati, per tanti decenni, "Gli schiavetti" di una realtà che è sempre stata "IL TUMORE DEL MONDO" che, come ben sappiamo, era rappresentata dalla ex URSS la quale nel suo trascorso si è sempre imposta con una tremenda violenza e con la nostra Italia, poichè per costoro rappresentavamo una alleanza strategica "Insostituibile", non mancò di mantenere sempre rapporti utili ad accaparrarsi il "SERVILISMO" di un partito che era il più potente "Comunismo" dell'ovest di Europa;
Infatti, per mantenere questo stato di cose, la e EX URSS dal 1951 al 1991 versava ogni anno al P.C.I., facendoli transitare per un apposito conto svizzero, ben 24,5 miliardi delle vecchie lire;
CONSIDERATI QUEI FIUMI DI MILIARDI provenienti da Mosca, è evidente che Berlinguer era solo ed i peggiori nemici erano i "Sovietici ad oltranza, "Cossutta e Napolitano".
MA NONOSTANTE TUTTO, la EX URSS, non sopportava minimamente di essere ne contraddetta ne minimamente contestata quindi, quando come segue, Enrico Berlinguer nel '69, non ancora segretario del partito, dopo la loro infame condotta tenuta nella nota "Primavera di Praga", nonostante si trovasse a Mosca innanzi a tutto il "Soviet Supremo", ESPRESSE TUTTO IL SUO PENSIERO OLTREMODO CRITICO nei loro confronti beh, fu segnato nel libro nero ed alla prima occasione tentarono di "ELIMINARLO" !
Ciò accadde nel '73 quando Berlinguer si trovava a Sofia per un altro congresso tra......."Partiti fratelli" poichè, parlando con il segretario comunista bulgaro, Berlinguer ebbe e ripetere gli tsesi giudizi verso Mosca ma fu immediatamente stoppato da quel tizio il quale rispose che CIO' CHE FACEVA MOSCA ERA GIUSTO;
Berlinguer evitò di replicare ma quando ripartì per l'aeroporto accadde ciò che è riportato nel terzo post che segue in allegato;
INOLTRE è anche il caso di ricordare che quella montagna di miliardi provenienti, avrebbe risolto sicuramente tutti i problemi italiani poichè negli anni 50, 60 e 70 con 24,5 miliardi di lire i potevano cotruire ben 4 Fiat per ogni regione tanto da azzerare la disoccupazione e facendo schizzare il P.I.L. a cifre stratosferiche ma i cari "Compagni" pensarono solo alle loro ville e vacanze !
MA OVVIAMENTE quella valanga di miliardi non passò inosservata ad un Certo Giovanni Falcone il quale, unitamente a Paolo Borsellino, non appena terminato il maxi-processo a cosa nostra nel gennaio del '92, cominciò subito quest'altra indagine invitando in Italia, il Dr. Valentin Stepankov che allora era il Proc. Generale di Mosca;
L'intea fu immediata ed il dr. Stepankov ricambiò immediatamente l'invito a Mosca, rassicurando Falcone sul fatto che non sarebbe tata necessaria nessuna indagine poichè negli archivi moscoviti erano preenti tutte le date e tutte le somme inviate nei decenni al P.C.I.;
OK, C'ERA OLO DA PROCEDERE ma...................evidentemente la voce i sparse e Falcone non fece mai quel viaggio a Mosca perchè giunse la strage di Capaci;
Stepankov consegnò tutto quel materiale ad un altro funzionario italiano ma restò esterrefatto quando si rese conto che in Italia TUTTO ERA STATO INSABBIATO !
E fu allora che scrisse un libro, "Quel viaggio di Falcone a Moca", ove è riportato ogni dettaglio della e URSS ed ovviamente tutti gli elementi a carico del P.C.I. per i quali Falcone avrebbe proceduto per legge;
ANCHE PAOLO BORSSELLINO, dopo Capaci ebbe a dire:
Preto uccideranno anche me ma NON sarà la mafia, la mafia non si vendica;
Ad uccidermi saranno uomini di cosa nostra ma..................."I MANDANTI SARANNO ALTRI !
E come ben sappiamo giunse anche la strage di via D'Amelio.
Tra gli allegati che seguono infatti si può trovare anche "La pita Rossa sulla strage di Capaci" ed infine anche la "PERQUISIZIONE A VIA BOTTEGHE OSCURE" eseguita nel novembre del '93 dagli allora P.M. Nordio e Tiziana Parenti i quali retarono decisamente "ESTERREFATTI" da quello che era il contenuto di quell'archivio;
Fu così che decisero di apporre i sigilli della A.G. alla porta dell'archivio per poi tornare il giorno dopo a sequestrare il tutto;
Così fu fatto ma....................il giorno dopo, una volta entrati nel palazzo, trovarono la porta dell'archivio con i sigilli rimossi e u quegli scaffali era retata solo la polvere !
E' evidente che, per logica, quella altro non era che una confessione ma in assenza del materiale da sequestrare, il tutto fu archiviato nonostante il percorso di quei miliardi (Per il loro riciclo), fu ricostruito da Nordio e dalla Parenti.
//////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////
Da qui inizia la ricostruzione di questa bella accoppiata "PCUS-PCI" MA........BERLINGUER parlò chiaro da subito, pur non essendo ancora segretario del partito ma purtroppo era SOLO con tutti i.......Compagni, totalmente asserviti ed inchinati al mondo del male assoluto e................diciamolo pure, soprattutto legati ai ben 24,5 miliardi di lire che OGNI ANNO, dal 1951 al 1991, giungevano a botteghe oscure in quanto la URSS riteneva il P.C.I. l'alleato più fedele di occidente:
E' superfluo sottolineare che con tali cifre, sia negli anni 50 che 60 che 70 si sarebbe azzerata la disoccupazione ed il PIL sarebbe schizzato alle stelle ma...............................i cari "Compagni", (Tranne Berlinguer), erano più attratti dalla bella vita, dai panfili e dalle ville.
Seguendo le orme di Longo, le parole pronunciate da Berlinguer a Mosca, in occasione della conferenza mondiale dei partiti comunisti del giugno del 1969, rimarcarono le differenze tra la visione italiana e quella sovietica. Colui che avrebbe di lì a poco preso le redini del partito pronunciò pubblicamente un discorso fortemente critico delle interpretazioni sovietiche, senza cedere il passo nemmeno davanti ai numerosi scontri dialettici con il Cremlino e alla possibilità di una rottura reale con il Blocco orientale.
La presa di posizione dei comunisti italiani sui fatti di Praga fu perciò ostile quanto netta all’interpretazione dei sovietici, anche se non si arrivò a una spaccatura definitiva e a una rinnegazione del ruolo storico dell’Unione Sovietica nel contesto della Guerra fredda e della lotta all’imperialismo. La divergenza di vedute sugli eventi cecoslovacchi avrebbe caratterizzato la discussione politica di quei mesi ricchi di avvenimenti, ponendo le basi per la successiva formulazione della politica euro-comunista, che negli anni a venire avrebbe cambiato radicalmente la strategia politica, la base sociale, e l’intera visione teorica dei comunisti italiani.
Commenti
Posta un commento