ALL. NR. 76) STRANA NOTIZIA DEL TG1 ! PERCHE' IL "LODO MORO", QUALI I RISCHI PER NOI- LE STRAGI DI FIUMICINO E DI BOLOGNA -

QUESTA SERA, 16 DICEMBRE 023, IL TG1, STRANAMENTE HA APERTO CON LA NOTIZIA DELLA STRAGE DI FIUMICINO CHE EBBE LUOGO NEL 1973;
INTERVISTATI ALCUNI PARENTI DELLE VITTIME, HANNO NUOVAMENTE CONFERMATO DI ESSERE STATI COSTANTEMENTE DIMENTICATI DALLO STATO ITALIANO MA PARLANDO DI ATTENTATI "PALESTINESI" IN ITALIA, E' IL CASO DI RICORDARE ANCHE LA STRAGE DI BOLOGNA

 IL PATTO DI NON BELLIGERANZA CON LA PALESTINA FU TILATO DA MORO PER IL GRAVE PERICOLO DI ATTENTATI TERRORITICI SMNEL NOTSRO PAESE DA PARTE DI CHI HA VISSUTO COSTANTEMENTE NEL TERRORISMO" !

MORO SI VIDE COSTRETTO A TENERE FUORI DAL RISCHIO ATTENTATI, IL PAESE ITALIA E FU COSI' CHE DOPO L'ATTENTATO DI FIUMICINO DETTE DELLE GARANZIE ALLA PALESTINA MA, COME VEDREMO NEL '79 A ORTONA, UNA PATTUGLIA DEI CARABINIERI FERMO' UN MEZZO CON A BORDO ALCUNI RAZZI E LANCIARAZZI RUSSI IN POSSESSO A TERRORISTI PALESTINESI ED ALCUNI SOGGETTI DELLA ETREMA SX ITALIANA:

DI SEGUITO A TALE OPERAZIONE, RITENUTA UNO GARRO DAI PALESTINESI, NE SEGUI' IMMEDIATAMENTE UNA CHIARA MINACCIA ED UN TERRORITA CHIAMO' ADDIRITTURA IL CAPO DELLA NOSTRA UCIGOS AVVERTENDO CHE L'ITALIA L'AVREBBE PAGATA MOLTO CARA !
LO SCRIVENTE VIDE IN DIRETTA L'INTERVISTA AL CAPO DELLA UCIGOS CHE PER QUALCHE TEMPO RESTO' IN RETE MA POI "STRANAMENTE" FU TOLTA !
E COMUNQUE L'ITALIA LA PAGO' DAVVERO CARA POICHE' POCO TEMPO DOPO EBBE LUOGO LA ASSURDA E TREMENDA STRAGE DI BOLOGNA !

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nelle prime ore dell'8 novembre 1979[2][3][4][5][6], dopo un iniziale fermo ad un posto di controllo seguito da una perquisizione del furgone Peugeot sui quali viaggiavano, i carabinieri[2] del NORM trassero in arresto Daniele Pifano[2], capo del collettivo autonomo del Policlinico di Roma[2], il medico Giorgio Baumgartner[2] e il tecnico radiologo Giuseppe Luciano Nieri[2], anch'essi del collettivo di via dei Volsci, mentre stavano trasportando due missili terra-aria[2] spalleggiabili Strela-2 dotati di sistema di guida autocercante a ricerca infrarossa di calore.

A detti arresti fece seguito a Bologna, il 13 novembre successivo[7], quello del giordano Abu Anzeh Saleh, ufficialmente impiegato presso la ditta di import-export di capi d'abbigliamento Chonsped (lavoro utilizzato come copertura), militante altresì di Separat e del FPLP[1], garante[5] per la consegna dei missili destinati alla resistenza palestinese sulla nave mercantile Sidon[8]battente bandiera libanese, ivi attraccata, dove avrebbero dovuto essere presi in carico dal trafficante di armi siriano Nabil Kaddoura[6], imbarcato come ufficiale di macchina sul mercantile[3][6] senza figurare sulla lista di bordo con tale nome ma con quello di Nabil Nayel, e solo in seguito arrestato a Parigi dalla polizia francese su segnalazione dell’Interpol di Roma, il 28 maggio 1981 ma mai estradato in Italia sebbene fosse già stato condannato in contumacia[1].

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Storia[modifica | modifica wikitesto]

Con tale accordo, cercato dopo la strage di Fiumicino del 17 dicembre 1973 dal ministro degli esteri Aldo Moro, l'Italia garantiva ai palestinesi - aiutati da gruppi eversivi italiani - libertà di passaggio di armi ed esplosivi sul proprio territorio nazionale; in cambio, i palestinesi garantivano di non colpirla con attentati ad eccezione degli interessi USA e israeliani.[senza fonte].

A intavolare e guidare le trattative furono il gen. Vito Miceli (capo del SID), l'amm. Mario Casardi (successore del precedente) e, "sul campo", il colonnello dei carabinieri Stefano Giovannone[3] (capocentro del SID e poi del SISMI a Beirut), George Habbash (capo del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina), Bassam Abu Sharif (allora portavoce del FPLP e consigliere speciale di Yasser Arafat guida storica dell'OLP) e Abu Anzeh Saleh (rappresentante in Italia - con residenza a Bologna - del FPLP).

Accordi simili al lodo Moro vennero stipulati anche da altre nazioni dell'Europa occidentale, così come dalla Repubblica Popolare di Bulgaria che, all'interno del coordinamento dei Servizi di sicurezza del Patto di Varsavia, era competente per l'Italia e il Mediterraneo. Tali accordi tra i Servizi bulgari e i gruppi combattenti palestinesi sono emersi di recente a seguito del processo di desecretazione in corso.[4]

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 DESCRZIONE DEL "LODO MORO":

Descrizione


Dalla 'prigione del popolo' dove era stato rinchiuso dalle Brigate rosse nel 1978, Aldo Moro chiedeva di trattare per la sua liberazione, svelando che questa era una prassi abituale per i terroristi palestinesi arrestati in Italia. Da allora, per «lodo Moro» si intende l'accordo che consentiva ai palestinesi di utilizzare il territorio italiano come base per armi e guerriglieri in cambio della garanzia di preservare la penisola dagli attentati. Il «lodo» non fu certo solo riferibile alla figura di Moro: esso coinvolse i principali esponenti della DC e del PSI (da Rumor a Taviani, da Andreotti a Craxi), alcuni magistrati e persino la Presidenza della Repubblica. Ma il «lodo» quale sicurezza garantiva? Quella legata all'incolumità dei cittadini dagli attentati o quella dello Stato, assicurando approvvigionamenti energetici in tempo di shock petrolifero e stabilità sul fronte sud del Mediterraneo? La classe dirigente italiana si trovò a fare i conti con questo dilemma in una delle fasi più difficili della storia repubblicana. Lungi dall'essere una vicenda riservata ai servizi segreti, il «lodo» fu una politica dello Stato italiano. Ed è con questo fatto storico che il nostro Paese deve fare i conti.
L'attentato di Fiumicino del 1973 fu un attentato terroristico palestinese che il 17 dicembre colpì l'aeroporto di Roma-Fiumicino uccidendo 32 persone e ...
Gli eventi · ‎La fuga dei responsabili · ‎I seguiti

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Nella notte tra il 7 e l'8 novembre 1979 a Ortona (Chieti), in seguito ad un ordinario controllo da parte di una pattuglia del Nucleo Operativo e ...
12 pagine
Mancanti: camion ‎| Deve includere: camion


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