ALL. NR. 36) LA COSTITUZIONE E' ANTIFASCISTA MA...................(ENCICLOPEDIA TRECCANI !).
OK PER LA COSTITUZIONE ANTIFASCISTA CHE PARLA DI UNA REPUBBLICA FONDATA SUL LAVORO, CON DIRITTO ALLA SCUOLA ED ALLA SANITA' MA, LA STESSA "COSTITUZIONE ANTIFASCISTA ......................................RICONOSCE, APPREZZA, CONFERMA E MANTIENE TUTTO QUANTO FATTO NEL VENTENNIO !
E SI BADI BENE CHE TUTTE LE LEGGI DI MUSSOLINI FURONO STUDIATE, APPREZZATE E COPIATE DA TUTTA EUROPA !
ENC. TRECCANI) IL fascismo non creava uno stato rivolto a dominare il popolo nell'interesse d'una classe o d'un gruppo, così come non pensava ad asservire l'operaio, cosi come non sottoponeva lo stato agl'interessi o alle passioni di nessuna categoria, per quanto numerosa, così come non rinnegava la proprietà privata; ma creava una democrazia "accentrata, organizzata, autoritaria" e pertanto nuova, ma pur sempre democrazia; creava uno stato nuovo, un ordinamento economico e sociale nuovo. Espressione palese e, si potrebbe dire, plastica, di questo stato di cose, il rivolgersi che il Capo faceva direttamente alle masse, in adunate sempre più numerose e imponenti di popolo, al quale manifestava direttamente il suo pensiero, ricevendone l'approvazione; espressa con acclamazioni entusiastiche. Il Capo, per molti stranieri ancora il "dittatore" i per gl'Italiani il "Duce", che comanda, ma soprattutto guida, addita il cammino e la mèta: dittatore, come ne eleggevano i Romani che con il loro senso giuridico lo distinguevano dal "tiranno"; dittatore, come era stato Giuseppe Garibaldi. Ora, tutto questo, non poteva non suscitare l'interesse d'ogni studioso di politica, di diritto, di economia, di storia: l'Italia, dopo l'Inghilterra, la Francia, il Belgio, era divenuta il paese in cui si tentavano gli esperimenti più nuovi e dove le riforme più audaci non erano soltanto progettate, ma attuate: le leggi del fascismo dimostravano di resistere alla prova dei fatti, di operare sul terreno della realtà. Nessun altro uomo politico mostrava, quanto Benito Mussolini, di saper guardare nel futuro con la fede d'un apostolo e d'un profeta, progettare con la fantasia di un poeta, e insieme valersi dei dati tecnici e statistici più concreti e minuti con la precisione d'un ingegnere. C'era qualche cosa che meritava di essere studiato; e gli stranieri studiarono.
Di seguito appare d'uopo ricordare che l'opera di risanamento di tutta l'Italia, stava dando oggettivamente i suoi frutti e questo lo si evince anche dal costante calo della "Disoccupazione":
La disoccupazione andò, sì, diminuendo lentamente dal massimo del 25,2% nel 1933 (12,6 milioni di disoccupati) al 19,9% nel 1935, e fino al 4,7% nel 1942, ma soltanto con la guerra fu possibile raggiungere una quasi piena occupazione, mentre si facevano strada le nuove teorie sulla sicurezza sociale e sul pieno impiego ...
DIRITTO ALLA ISTRUZIONE E RIFORMA DELLA SCUOLA:
Commenti
Posta un commento