Crediamo sia saggio e doveroso, a sessantotto anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e dalla morte del Capo del Fascismo, richiamare alla memoria degli Italiani opinioni e giudizi su Benito Mussolini espressi (nel corso del XX secolo) da alcune eminenti personalità straniere della politica, della cultura, dell’arte e del mondo religioso. Ci sono tra costoro avversari di ideologie antitetiche al Fascismo, avversari mortali come Lenin, Churchill e Roosevelt ma che non hanno esitato ad inchinarsi e dire lealmente quello pensavano dell’Uomo. Siamo dell’avviso che questo è il modo più serio, specie per i giovani che non sanno e sono ansiosi di sapere, di servire la causa della verità. E’, inoltre, il modo più “bruciante” per rispondere alle superstiti cariatidi “resistenziali”, ai lanzichenecchi della nostra martoriata Italia e ai voltagabbana di tutte le risme!
● Vladìmir Illiç Uljànov detto LENIN (1870-1924) / Durante il suo esilio in Svizzera (1903), il Capo del Bolscevismo conobbe Mussolini anch’egli esiliato. Dopo aver assistito ad una conferenza dell’agitatore romagnolo, disse: «Sono certo che per causa sua e delle idee che egli ha, il Marxismo sarà un giorno non lontano battuto e definitivamente rovinato». Più tardi, dopo l’uscita di Mussolini dal Partito Socialista Italiano, dirà ai socialisti recatisi a Mosca (1919-1920): «E Mussolini? Perchè lo avete perduto? Male, molto male. È un peccato. Era un uomo deciso che vi avrebbe portato alla vittoria».
● George Sorel (1847-1922) / Teorico del socialismo francese / Così giudicava Mussolini (1921): «Io conosco un giovanotto, un certo Mussolini socialista, che è il solo socialista che io conosca, capace di non fare sciocchezze. Egli saprà guidare i suoi compagni nel senso giusto e nel loro interesse. Non è meno straordinario di Lenin. Anche lui è un genio politico di dimensioni tali che sorpassano quelle di tutti gli uomini politici attuali, a parte Lenin. Già avevo sentito parlare di lui prima della guerra. Non è certo un socialista di salsa borghese. Non ha mai creduto al socialismo parlamentare. Ha una straordinaria capacità di comprendere il popolo italiano ed ha inventato qualcosa che non è nei miei libri: l’unione del Nazionalismo con il Socialismo».
● Rafael Merry Del Val y Zuluèta (1865-1930) / In occasione delle celebrazioni per il settimo centenario (1926) della morte di San Francesco d’Assisi, il Cardinale Del Val (già Segretario di Stato di Pio X) ringraziò pubblicamente Mussolini che «con chiara visione della realtà delle cose, ha voluto e vuole che la Religione sia rispettata, onorata, praticata. Visibilmente protetto da Dio, egli ha sapientemente rialzato le sorti della Nazione, accrescendone il prestigio in tutto il mondo».
● Papa Pio XI (1857-1939) / In occasione della firma dei Patti Lateranensi (11 febbraio 1929), Sua Santità Pio XI, parlando dell’evento al Corpo diplomatico ed agli studenti dell’Università Cattolica di Milano, disse di Mussolini: «Dobbiamo dire che siamo stati anche dall’altra parte nobilmente assecondati. E forse ci voleva anche un uomo come quello che la Provvidenza ci ha fatto incontrare; un uomo che non avesse le preoccupazioni della scuola liberale. È dunque con profonda compiacenza che crediamo di avere con esso ridato Dio all’Italia e l’Italia a Dio».
● Charles Maurras (1868-1952) / Il famoso scrittore francese così scrive (1932): «Si dica quel che si vuole, fatto sta che Mussolini ha risollevato, dinanzi al mondo, il credito politico, militare e navale della sua Nazione. L’unità nazionale italiana ha ottenuto più indipendenza e più autorità dinanzi agli altri Stati, di quando non possedesse dieci anni fa. Questo fatto, visibile a distanza, può bastare per giudicare dei risultati della Marcia su Roma».
● Emil Ludwig (1881-1948) / Noto storico ebreo tedesco. Annota nel 1933: «Nel mio giudizio, Mussolini è il più notevole uomo vivente. La sua figura si profila gigantesca fra i grandi uomini della Storia. Mussolini ha sognato con il Fascismo una grande Nazione. Si è messo all’opera per trasformare il sogno in realtà. Ha creato la Nuova Italia; è questa una delle ragioni della sua grandezza di fronte al mondo e alla Storia».
● Mohandas Karamchand Gandhi (1869-1948) / Filosofo e Capo spirituale dell’India. «Il Duce è uno Statista di primissimo ordine, completamente disinteressato e davvero desideroso della grandezza della sua Patria».
● George Bernard Shaw (1856-1950) / Celeberrimo drammaturgo anglo-irlandese / Fu un convinto ed entusiasta assertore di Mussolini e del Fascismo arrivando persino a polemizzare con gli avversari italiani antifascisti emigrati. Molteplici sono quindi i suoi giudizi lusinghieri sull’Uomo e sulla sua azione di Governo. Ad esempio: «Durante il mio soggiorno in Italia ho avuto modo di convincermi che il popolo aderisce a Mussolini perchè lo considera indispensabile. Il popolo era stanco dell’indisciplina e della vacuità parlamentare, che sentiva il bisogno di una tirannia efficace; e l’On. Mussolini è il suo adorato tiranno!».
● Docenti Universitari di Losanna / L’8 aprile 1937, una delegazione dell’Università elvetica di Losanna venne a Roma per consegnare solennemente a Mussolini la Laurea Honoris Causa in Scienze Sociali con la seguente motivazione: «Per avere concepito e realizzato nella sua Patria una organizzazione sociale che ha arricchito la scienza sociologica e che lascerà nella Storia una traccia profonda».
● François Mauriac (1885-1970) / Accademico di Francia / «Il Duce deve avere dell’umanità una visione, oserei dire, circolare. Egli avanza, come Saturno, avvolto da un anello, ma è un anello umano. Qualche volta Egli blocca tutti i fuochi del Suo sguardo meraviglioso sopra un eletto, improvvisamente inquieto. Mussolini persegue l’opera della Repubblica, dell’Impero e dei Papi; grazie a lui, la Storia di Roma continua».
● Franklin Delano Roosevelt (1882-1945) / Presidente degli USA dal 1932 all’aprile 1945 / «Ciò che soprattutto mi piace in Mussolini è che egli dice al popolo la verità spiacevole quando l’occasione si presenta, invece di dipingere un fantasma di prosperità. Sono rimasto davvero ammirato del modo come concepisce e risolve i maggiori problemi del giorno».
● Igor Strawinski (1882-1971) / Musicista russo / «Mussolini è un uomo formidabile. non credo che alcuno abbia per il Duce una venerazione maggiore della mia; per me Egli è l’unico Uomo che conti oggidì nel mondo intero».
● Franz Lehar (1870-1948) / Musicista ungherese / «Ho sentito il fluido della personalità poderosa del Duce. Ora comprendo come la volontà di tutti si debba piegare alla sua formidabile volontà. Mussolini possiede le qualità dello Statista dell’antica Roma e dello Statista dell’epoca moderna».
● Richard Georg Strauss (1864-1949) / Musicista tedesco / «Se dovessi sintetizzare il mio pensiero con il minor numero di parole, non troverei che queste: Mussolini è unico».
● Josip Vissariònoviç Dzugashvìli detto STALIN (1879-1953) / Despota dell’URSS dal 1924 al 1953 / «Con la morte di Mussolini scompare un grande uomo politico cui si deve rimproverare di non aver messo al muro i suoi avversari».
● Winston Churchill (1874-1965) / Grande Statista inglese / «Le grandi strade che Mussolini tracciò resteranno un monumento al suo prestigio personale e al suo lungo Governo».
● Claude Farrère (1876-1957) / Accademico di Francia / «Benito Mussolini nella storia d’Italia viene subito dopo Caio Giulio Cesare. Il bene che Mussolini ha fatto all’Italia è, malgrado tutto, incommensurabile. Mussolini fu tradito, assassinato e in maniera così ignobile che il massacro della intera famiglia dello Czar russo Nicola II Romanov impallidisce di fronte agli orrori che hanno accompagnato la fine del Duce e a quelli che sono stati riservati al Suo cadavere. Alcuni italiani si sono vendicati di un Capo troppo grande per loro, le cui stesse benemerenze apparivano troppo gravose. E tutti i Governanti d’Europa, anche se non osarono approvare apertamente, gioirono in segreto. Dinnanzi a quell’Uomo erano afflitti da un complesso di inferiorità insopportabile, come era accaduto tempo prima con Napoleone. Duemila anni orsono per le stesse ragioni venne ucciso Giulio Cesare».
● Papa Pio XII (1876-1958) / Come è noto Pio XII non ebbe mai simpatie né per Mussolini né per il Fascismo, anche se nel giugno 1939, da poco eletto al Soglio di Pietro, in una allocuzione aveva detto: «Su colui che regge le sorti della nostra Nazione invochiamo dal Signore le più alte grazie, le più abbondanti benedizioni». Sul piano politico l’atteggiamento della Chiesa durante la Seconda Guerra Mondiale fu anzi ostile all’Italia e al Regime. Ciò non ha impedito a Papa Pacelli, sul piano umano, di esprimere un giudizio positivo su Mussolini. Giudizio maggiormente apprezzabile in quanto dato dopo la caduta dell’Uomo. A metà di agosto 1943, rispondendo ad un gruppo di scrittori politici e di giornalisti che lo esortavano a restaurare il potere temporale su tutta l’Italia, il Sommo Pontefice ebbe ad affermare: «La Conciliazione ha chiuso un periodo che non può e non deve essere riaperto. Non si deve toccare un tale monumento di sapienza pontificale e di ispirazione divina». Su Mussolini disse «essere il più grande uomo da lui conosciuto e, senz’altro, il più profondamente buono e di avere troppe prove concrete che lo confermano».
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